Vi sono molti luoghi in Italia la cui fama è legata anche alle oscure leggende che le accompagnano da secoli e che raccontano di fantasmi, di draghi e di rumori sinistri.
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In questo santuario del XVII secolo a Paladina, in provincia di Bergamo, pende dal soffitto un osso lungo circa 2 metri che il tempo e i fumi dei ceri ha annerito. La leggenda vuole appartenga ad un drago che seminava paura fino all’arrivo di San Giorgio che con la sua lancia lo uccise.
Nel cuore di Piazza Vittorio Emanuele a Roma, sorgeva un tempo “Villa Palombara”, residenza del marchese di Pietroforte. Oggi resta solo una porta sulla quale è inciso un testo enigmatico e ancora oscuro, alla cui risoluzione si racconta sia legato il segreto della misteriosa pietra filosofale.
Un bambino con la sua tata, un cavaliere templare e un monaco murato vivo: sono alcuni dei fantasmi che infestano il castello di Moncalieri, in provincia di Torino. In particolare lo spettro del templare fu avvistato molto tempo prima che, col rinvenimento delle sue spoglie a due passi dall’edificio, si venisse a conoscenza della sua esistenza.
Si crede che questa torre ottagonale del ‘700, sita tra Giugliano e Napoli, sia ciò che resta di un lazzaretto o molto probabilmente un manicomio. Si racconta di un cacciatore che su un sentiero si accorse di essere seguito da una donna; questa in prossimità della torre svanì. La leggenda vuole sia lo spirito di una giovane che la sua lussuria ha condannato a vagare per l’eternità.
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Nei sotterranei della città esoterica per eccellenza, Torino, si celano quelli che vengono considerati passaggi per mondi sconosciuti o luoghi dove le paure si materializzano. Non si sa dove siano ma si dice che Umberto di Savoia ne trovò uno e pochi giorni dopo morì. Sarà un caso?
Questo monastero di Castelseprio, in provicia di Varese, custodisce un grande patrimonio storico-artistico. Tra gli affreschi del Castrum, colpiscono quelli raffiguranti otto monache, di cui tre senza volto. La leggenda vuole che le tre monache non abbiano terminato gli affreschi perché costrette a fuggire, trovando la morte. Le loro anime vagano in attesa di “entrare” nel dipinto e trovare la pace eterna.
In questa residenza di Poggio Torriana, nel riminese, visse Guendalina figlia di Ugolinuccio. Era albina e per evitare che fosse additata, per le credenze dell’epoca, come figlia del diavolo, aveva i capelli tinti di una sfumatura azzurrina. La piccola trovò la morte in circostanze misteriose e ogni 5 anni, durante il solstizio d’estate, pare si senta la presenza della piccola.
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