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A pochi giorni dallo loro presentazione ufficiale, le mani giganti di Venezia hanno già fatto il giro del mondo. A realizzarle è stato il figlio di Anthony Quinn, pronto a sbalordire ancora una volta il mondo con le sue creazioni stravaganti.
Lorenzo Quinn e le sue mani giganti
Dopo aver progettato le mani di Ca’ Sagredo, il figlio dell’attore hollywoodiano Anthony Quinn ha donato a Venezia un’altra gigantesca scultura. Stiamo parlando di un progetto eccezionale, alto più di 15 metri e lungo oltre 20. Protagoniste sono ancora le mani, elemento portante della sua visione filosofica ed artistica. Tuttavia, questa volta Lorenzo Quinn ha deciso di andare addirittura oltre quanto già fatto in passato: in questo caso, infatti, le mani non sono soltanto due, ma addirittura dodici. Alcune di queste appaiono conserte, altre aperte. L’opera è stata chiamata Building Bridges, traducibile con l’espressione “costruire ponti”.
La scultura monumentale dedicata alla pace nel mondo
Se volete osservare da vicino le mani giganti di Venezia dovete raggiungere l’Arsenale. Sono state svelate al pubblico alcune settimane fa, nel corso di un evento esclusivo. A presenziare la manifestazione è stato il tenore Andrea Bocelli. Ma qual è il vero significato dell’opera? Partiamo subito da una considerazione: Building Bridges è senza dubbio il progetto più ambizioso della carriera di Lorenzo Quinn, a conferma dell’intenso legame che lega l’artista alla città. L’opera simboleggia la vicinanza tra uomini e popoli, ma al contempo anche l’ambizione e le aspirazioni umane. L’installazione, come affermato dallo stesso artista, descrive alcuni valori universali appartenenti all’umanità: fede, amicizia, amore, aiuto, saggezza e speranza. Ciascun valore è simboleggiato da una coppia di mani, che tendono le une verso le altre, in modo da superare le differenze e dar vita ad un mondo migliore.
Le mani giganti di Ca’ Sagredo
La prima coppia di mani, che ha preceduto la nuova monumentale installazione, venne collocata presso l’Hotel Ca’ Sagredo, sul Canal Grande. Si trattava di due mani che sorreggevano idealmente la facciata dell’albergo e che, al momento della loro sistemazione, fecero grande scalpore. Eppure, quelle mani hanno fatto il giro del mondo, sono state fotografate da migliaia di turisti provenienti da ogni angolo del pianeta e sono destinate a restare per sempre legate a Venezia. Le mani di Ca’ Sagredo spuntavano direttamente dalle acque del canale, offrendo uno spettacolo insolito e stupefacente. Furono installate nel maggio del 2017, in occasione della Biennale.
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