Un mese non è molto ma basta per cogliere l’essenza del continente sudamericano a partire dalle cascate Salto Angel in Venezuela, le più alte al mondo: lascia senza fiato sorvolarle o trovarsi ai piedi di questo getto d’acqua che precipita dal monte Auyantepui da un’altezza di più di 900 mt.
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Dal Venezuela all’Equador il passo è breve: parte di questo stato sono le imperdibili isole Galapagos. Sono associate a Charles Darwin e alla sua teoria sull’evoluzione: sbarcando su queste isole vulcaniche nel Pacifico, ci si ritrova in un paradiso terrestre, con climi diversi, una flora ed una fauna straordinarie con tartarughe giganti ed iguane a farla da padrone.
Scendendo più a sud, il Perù ci accoglie con lo spettacolare sito archeologico di Machu Picchu. Si tratta delle rovine di una città inca a 2340 mt di altezza a dominare, tra picchi montuosi aguzzi, la verdeggiante valle di Urubamba: nessuna foto renderà mai la bellezza di queste rovine che sembrano sospese nel cielo.
A 4000 mt di altezza si trova il lago Titicaca, il più alto del mondo che ci accoglie con acque cristalline, e le isole galleggianti degli Uros, abitate da nativi nei loro coloratissimi abiti che animano un luogo remoto circondato dalle vette andine.
Un’altro imperdibile spettacolo della natura si trova in Bolivia: è il Salar de Uyuni, una immensa distesa di sale bianco ed abbagliante che riflette il cielo creando un paesaggio da sogno e dove l’unico segno di verde è qualche cactus presente sull’arida Isla del Pescado.
Prima di proseguire ancora più a sud, il Brasile ci aspetta con l’impenetrabilità della Foresta Amazzonica: un’ immensità verde che tutela non solo centinaia di piante ed animali rari, ma anche tribù indigene Yanomami mai contattate dall’uomo “moderno”.
E dopo una immancabile visita alle meravigliose cascate di Iguazùp, patrimonio UNESCO, ci si può addentrare in due città simbolo del Brasile: la pittoresca Salvador de Bahia, la cui popolazione è figlia degli schiavi neri che raccoglievano il cotone e la tipica Capoeira è un loro lascito, e Rio de Janeiro dal cui Corcovado si domina la baia con le leggendarie spiagge con sullo sfondo il Pan di Zucchero.
La meta finale è la Patagonia, in Argentina: il Perito Moreno è il simbolo della forza della natura che avanza, accompagnata dai sinistri boati causati dalla caduta dei blocchi di ghiaccio. Il passaggio alla Terra del Fuoco è immediato: lì dove la terraferma finisce è un tripudio di ghiacciai, di laghi e fiordi che fa sentire l’uomo davvero piccolo davanti alla maestosità della natura.
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