Amato da molti per il suo coraggio e criticato da altri per l’incoscienza che lo portò alla morte, Chris McCandless continua a essere fonte d’ispirazione per molti viaggiatori che ogni anno si avventurano sul famoso Stampede Trail.
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Divenuto celebre per il libro “Into the Wild” pubblicato nel 1992 e il successivo film del 2007 diretto da Sean Penn, Chris McCandless era un giovane statunitense benestante che, subito dopo aver conseguito la laurea, donò in beneficenza i suoi risparmi e partì alla volta dell’Alaska. Proprio in Alaska trascorse gli ultimi 3 mesi della sua vita, vivendo in un autobus abbandonato da lui stesso ribattezzato “Magic Bus”, oggi ancora raggiungibile percorrendo lo Stampede Trail, dove è morto a soli 25 anni.
A lungo si è ritenuto che il giovane fosse per la fame, ma secondo le ultime teorie la causa del decesso è stato il latirismo, una patologia neurologica che provoca estrema debolezza ed è causata dall’ingestione di una sostanza tossica (la canavanina) contenuta nei semi di alcuni legumi, di cui probabilmente Chris si nutrì.
Lo Stampede Trail è un sentiero di 40 km che inizia nei pressi della cittadina di Helay e percorrendolo si arriva al famoso Magic Bus di Chris. È una strada completamente immersa nella natura, senza case o altri edifici nei dintorni e senza segnale del cellulare per cui dovete essere ben organizzati.
Il periodo migliore per percorrere lo Stampede Trail è indubbiamente tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, cioè quando le temperature si fanno più miti (attenzione però, durante la notte possono comunque arrivare a -20°) ma ghiaccio e neve non sono ancora sciolti quindi è sconsigliabile attraversare il fiume.
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Sono molti i viaggiatori che si spingono fino in Alaska alla ricerca di quel senso di libertà che ha ispirato lo stesso Chris. Si tratta, però, di un luogo estremamente selvaggio e con condizioni climatiche che possono rivelarsi molto avverse, perciò occorre una certa preparazione fisica per affrontare trekking tra i ghiacci a temperature molto basse.
È bene che siate onesti con voi stessi e se dubitate di riuscire a sostenere le fatiche che comporta un trekking in Alaska, sappiate che esistono anche delle guide che, ovviamente a pagamento, organizzano escursioni in motoslitta o con le slitte trainate da cani. Preso coscienza di ciò, si tratta sicuramente di una meta che vale la pena visitare almeno una volta nella vita.
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