Murales contro lo smog. L’arte è un elemento indispensabile nella nostra vita perché ci avvicina alla bellezza, alimenta la nostra mente e la nostra anima, ci aiuta a crescere interiormente e ci insegna ed apprezzare anche cose lontane dal nostro modo di essere.
Avete mai pensato che l’arte possa aiutare anche a combattere l’inquinamento delle nostre città? No, vero? Sembrano due cose molto lontane e diverse tra loro, completamente slegate.
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Eppure i murales mangia smog sono oggi una felice realtà, anche in Italia.
A Roma, in via del Porto Fluviale nel quartiere Ostiense, uno dei più trafficati ed inquinati della nostra capitale, lo scorso ottobre è stato inaugurato il murale più grande d’Europa, ribattezzato Hunting Pollution realizzato con la particolare pittura ecosostenibile Airlite che ha la capacità di purificare l’aria circostante.
Il murale di Roma, realizzato sulla facciata di un palazzo dall’artista Federico Massa, in arte Iena Cruz, copre una superficie di 1000 mq e raffigura un airone tricolore, un di uccello in via di estinzione proprio a causa dell’inquinamento. Una specie che lotta ogni giorno per la propria sopravvivenza, scelta come raffigurazione simbolica degli effetti dell’inquinamento atmosferico e delle acque sulla natura circostante.
Un richiamo all’umanità a prestare maggiore attenzione alle conseguenze nefaste delle proprie attività e a rendere tutti più attenti e coscienti del fatto che un’inversione di tendenza parte anche dai piccoli gesti quotidiani. Come lasciare a casa l’auto e muoversi a piedi, in bici o coi mezzi pubblici.
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Dietro il brevetto depositato da Massimo Bernardoni, un bolognese trapiantato a Londra, c’è una lunga serie di studi sui materiali fotosensibili capaci di attivarsi in presenza di luce, che hanno permesso la realizzazione di una pittura 100% naturale, in grado di assorbire gli inquinanti, di riflettere le radiazioni infrarosse evitando l’eccessivo surriscaldamento degli ambienti (con conseguente risparmio energetico) e di imprigionare cattivi odori e sporco.
In sostanza Airlite è una vernice composta da una speciale polvere inorganica che riproduce la fotosintesi e che si mangia la CO2 presente nell’aria.
Questo murale a Roma, con la sua estensione, è un depuratore d’aria naturale equivalente ad un boschetto di 30 alberi, ma senza la necessità di occupare alcuna superficie di terreno. Un toccasana per l’inquinamento della città Eterna, che andrebbe replicato in tante località d’Italia (soprattutto nell’inquinatissima pianura padana) ma anche del resto del mondo (basti pensare ad a Pechino o Città del Messico, completamente soffocate dallo smog).
Il brevetto di un italiano, di cui andare orgogliosi, da diffondere ovunque nel mondo, laddove le città hanno un’aria malata e zero spazio per posizionare alberi veri. Per proteggere il pianeta terra e tutti i suoi abitanti.
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