Luxor, affacciata sulla riva sud-ovest del fiume Nilo, famosa per i suoi siti archeologici espressione della civiltà egizia, è anche il luogo dove sono state rinvenute tombe risalenti a 3500 anni fa.
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Il ministro egiziano delle antichità Khaled Al-Anani ha recentemente annunciato entusiasta che presso il cimitero dove riposavano le spoglie di alti funzionari e nobili, sono state scoperte due piccole tombe egizie ipogee a due passi dal sepolcro di Userhat. Si tratta di sepolcri privati risalenti alla XVIII dinastia, certamente già noti ma mai violati sino ad oggi: infatti l’archeologo Friederike Kampp le scoprì nel 1990 ma si limitò a datarle, senza entrarvi e lasciandoli sostanzialmente intatti.
Fu il governo egiziano a promuovere una nuova missione archeologica, incentivando ancora di più il turismo offrendo ai visitatori nuovi tesori archeologici, oltre a quelli sorprendenti già noti. Luxor, anticamente chiamata Tebe, infatti rappresenta uno dei luoghi migliori per ammirare quelle vestigia espressione della straordinaria e misteriosa architettura egizia: basti pensare al Tempio di Luxor col celebre Viale delle Sfingi, al complesso di Karnak fino a giungere alla Valle dei re e a quella delle regine dove furono sepolti tra gli altri Tutankhamon e Nefertari.
Le tombe egizie scoperte recentemente sono denominate Kampp-150 e Kampp-161. La prima, dove sono stati rinvenuti due pozzi sepolcrali, ha un’anticamera con ben 5 ingressi che, attraverso uno stretto corridoio, conducono ad una camera rettangolare con una nicchia sul fondo. Molti sono i reperti qui ritrovati tra cui resti dipinti di un sarcofago, circa 450 ushabti smaltati con alcuni dei loro contenitori a forma di sarcofago, vasellame in argilla, maschere funerarie, oltre ovviamente alla mummia presumibilmente di un funzionario egizio avvolta in bende di lino.
Attraverso il cartiglio inciso nel soffitto recante il nome del re Thutmose I, è stato possibile affermare che la tomba risale probabilmente al 1490 a.C.. La seconda tomba Kampp-161 risale al secolo dopo, tra il regno di Amenofi II e quello di Thutmosi IV. E’ caratterizzata da un cortile circondato da mura in pietra e mattoni in fango.
Il singolo pozzo funerario conduce a 4 stanze e qui sono stati ritrovati manufatti in legno, resti di sarcofagi e gambe di quella che doveva essere un’antica sedia a forma di zampa leonina. Non si conosce anche in questo caso il nome del proprietario, ma si presume sia lui quello raffigurato in compagnia della consorte nei colorati affreschi sulle pareti della tomba mentre partecipa ad un banchetto.
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