Volare tra i grattacieli, atterrare al bordo di un precipizio o sulla spiaggia, …può sembrare una scena di un film di azione ma atterrare in aeroporti ‘estremi’ è cosa reale. Se hai paura di volare forse dovresti pensarci bene prima di scegliere una di queste mete. Sono luoghi in cui i piloti, per atterrare e decollare, devono compiere manovre da veri acrobati.
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AEROPORTO DI BARRA (SCOZIA): è forse uno degli aeroporti più particolari al mondo ed è l’unico in cui la pista di atterraggio è situata sulla spiaggia. I piloti non solo devono essere informati sulle condizioni meteo ma devono conoscere anche la tavola delle maree perché in caso di alta marea le acque arrivano anche a coprire le tre piste.
AEORPORTO DI FUNCHAL (PORTOGALLO): questo aeroporto salta all’occhio perla sua particolare architettura: quasi 200 pilastri di cemento armato da 70 metri fungono da base per la pista di atterraggio costruita sul mare. Quando c’è molto vento il decollo e l’atterraggio sono molto complicati. Questo aeroporto fu lo scenario di uno degli incidenti aerei più disastrosi nel 1977, dove morirono 131 passeggeri; per un errore di valutazione l’aereo uscì di pista, planò sull’acqua e si schiantò contro un ponte.
AEROPORTO DI COURCHEVEL (FRANCIA): nel cuore delle Alpi francesi c’è anche posto per una pista di atterraggio. E’ però aperta solamente agli elicotteri e ai piloti specializzati. E’ stato il set del film di James Bond ‘Il domani non muore mai’ e, di fatto, è molto strano vedere una pista di 500 metri nel bel mezzo delle montagne. Qualunque decollo o atterraggio è una vera missione impossibile.
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AEROPORTO DI KAI-TAK (CINA): è stato uno degli aeroporti più pericolosi al mondo e ne parliamo al passato perché fortunatamente la struttura è stata chiusa. Protagonista di oltre dieci incidenti in cui sono morte oltre 150 persone, questo aeroporto si apriva un varco tra i grattacieli di Hong Kong obbligando i piloti a manovre estreme.
MATEKANE AIRE STRIP (LESOTHO): l’aeroporto del Lesotho è uno dei più noti e temuti al mondo per la lunghezza limitata della sua pista, solo 400 metri, che termina su un precipizio di 600 metri. Non c’è molto margine di manovra in questo caso per i piloti che, a volte, sono obbligati a lasciar cadere l’aereo nel vuoto per poter riprendere quota e ritentare l’atterraggio.
AEROPORTO DI GIBILTERRA: pensa di dover fermare l’auto per far passare un aereo. E’ quello che succede nell’aeroporto di Gibilterra la cui pista è attraversata da una strada.
AEROPORTO DI JUANCHO E.YRAUSQUIN (SABA): ci sono luoghi dove si può sfidare l’impossibile ed è il caso di questo aeroporto. I piloti si confrontano ogni giorno con una pista di 400 metri sull’orlo di un precipizio da entrambi i lati. Ovviamente l’aeroporto di Saba, nei Caraibi, non è aperto a voli commerciali o con passeggeri.
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