La fiera degli Oh Bej Oh Bej è un evento milanese che dura tre giorni, a partire dal 7 dicembre, e apre ufficialmente le festività natalizie della capitale meneghina. Ecco la storia di questo mercatino.
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La fiera degli Oh Bej Oh Bej ha origini lontane. Correva l’anno 1510 quando Giannetto Castiglione, in qualità di Gran Maestro dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, venne incaricato da Papa Pio IV di rinforzare la fede verso i citati Santi presso la provincia milanese. I cittadini di Milano erano profondamente devoti a Sant’Ambrogio e non avevano mai manifestato una forte simpatia nei confronti del Papa, quindi l’incarico di Castiglione si profilava abbastanza difficile. A complicare ancor di più l’avvento dell’emissario papale, ci si mise il calendario: infatti, Castiglione giunse a Milano proprio il 7 dicembre, ricorrenza dedicata al patrono Ambrogio e coincidente con la sua elezione a vescovo della città, avvenuta nell’anno 734.
Per attirare l’attenzione e accattivarsi le simpatie dei meneghini, Giannetto Castiglione pensò bene di non arrivare a Milano a mani vuote. Fece preparare dei pacchi dono, contenenti per lo più dolciumi e giocattoli, e ordinò che venissero distribuiti ai bimbi milanesi durante il suo ingresso in città. Le regalie sortirono l’effetto sperato e Castiglione, con tutto il suo seguito, giunse alla Basilica di Sant’Ambrogio tra ali di folla festante e grata. Con quest’idea, l’inviato papale si conquistò la stima e la fiducia dei cittadini ambrosiani, e sancì la nascita di quella che sarebbe diventata una delle più antiche ricorrenze milanesi: la fiera degli Oh Bej! Oh Bej! Il nome dell’evento deriva dall’esclamazione ”Oh Belli! Oh Belli!” con la quale i bimbi accoglievano la consegna degli inattesi pacchi natalizi.
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Da quel 7 dicembre 1510, la fiera degli Oh Bej! Oh Bej! è diventata un appuntamento immancabile per la città di Milano anche se, com’è comprensibile, la forma iniziale del mercatino si è decisamente evoluta. Le prime edizioni dell’evento erano costituite da poche bancarelle che vendevano vestiti nuovi e usati, giocattoli e prodotti gastronomici tipici, come castagnaccio, mostarde e castagne affumicate inzuppate nel vino bianco. La fiera di oggi conta un’ampia esposizione di oggettistica di vario genere, da quella tipica dell’artigianato locale a quella etnica, nonché prodotti gastronomici di molte regioni, libri, fiori e molto altro. Inizialmente, il mercatino si svolgeva nella Piazza dei Mercanti ma, nel 1866, venne trasferito nelle vicinanze della Basilica di Sant’Ambrogio e vi rimase fino al 2006, quando si pensò di spostarlo nell’area più ampia del Castello Sforzesco che, peraltro, è tra le 10 cose da vedere a Milano.
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