Dalla Polonia arriva un bell’esempio di come l’arte può diventare un motore capace di infondere speranza e di creare nuove opportunità. Zaspa è un quartiere dormitorio della cittá di Danzica, nel nord della Polonia, che in teoria non avrebbe i requisiti basici per essere citato in una guida turistica.
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I suoi edifici grigi di cemento, costruiti negli anni 70 del secolo scorso allo stile sovietico imperante all’epoca, non hanno in sé per sé un grande attrattivo.
Contro qualsiasi pronostico, sono stati i graffiti a salvare Zaspa dalla miseria e dai numerosi problemi sociali sorti dopo la crisi economica degli anni 80. I primi murales vennero dipinti dall’artista polacco Rafał Roskowiński, che organizzò un festival internazionale nel 1997, in occasione dell’anniversario della città, che compiva un millennio dalla sua fondazione.
Da allora, ne sono stati dipinti degli altri ed oggi i graffiti artistici che caratterizzano Zaspa sono addirittura 60. L’idea di creare una galleria all’aperto fu recuperata nel 2009, quando Danzica, divenuta famosa nel mondo per il movimento sindacale Solidarnosc, aspirava ad essere capitale europea nel 2016. L’artista Piotr Szwabe vel Pisz lanciò la prima edizione del Monumental Art Festival.
Durante 7 edizioni, questo festival ha lasciato in ereditá al quartiere di Zaspa 38 nuovi murales e graffiti realizzati da artisti di tutto il mondo. Ce ne sono per tutti i gusti: con composizioni floreali ed animali esotici come pappagalli, o anche chitarre e balene. Scariche di colore elettrici attenuano il grigiore di Zaspa.
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Uno dei principali obiettivi di questa iniziativa era permettere che i vicini avessero un contatto quotidiano con l’arte. Negli ultimi anni, sono stati dipinti a Zaspa vari murales, como quello dedicato alla famosissima pittrice polacca Tamara Łempicka.
Oggi Zaspa è uno dei quartieri più conosciuti della Polonia. È famoso in tutto il mondo ed è visitato regolarmente dai turisti nazionali e stranieri. Inoltre è diventata una delle zone più gettonate per vivere. Tutto ciò grazie all’arte.
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