Da Bonnie, il ristorante di So/Paris
Il miglior consiglio possibile per chi ha in programma una visita a Parigi? Prenotare una cena o un aperitivo da Bonnie, il ristorante appartenente al progetto So/Paris! La location offre una prospettiva irresistibile e inedita sulla città e i suoi tetti e sorge a poca distanza dall’Istituto del Mondo Arabo, tra la Senna e il quartiere del Marais. L’esperienza prende il nome di The Seeing City ed è firmata da Sebastian Benhmann e Olafur Eliasson, che operano per lo “Studio Other Spaces”. Degustare del buon cibo e un cocktail qui, possibilmente al tramonto, in attesa che le luci della Tour Eiffel illuminino la notte parigina, vi lascerà senza fiato!
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Le caratteristiche del ristorante
Se avete voglia di vedere Parigi come non l’avete mai vista, fate un salto presso questo edificio, caratterizzato da uno stile anni ’60 e da decorazioni ispirate all’immaginario di Pierre Cardin. È gestito dal gruppo “Paris Society” e mette a disposizione un menù semplice ed informale, ma di qualità eccezionale: potrete ordinare croque monsieur, lobster roll, pollo arrosto, torta di mele e così via. La terrazza sulla quale sorge il Bar offre un panorama imperdibile sulla Bastiglia, mentre il Club vanta una vista spettacolare sulla Senna. La struttura dispone anche di 22 suites i cui materiali e colori sono ispirati allo stile delle boutiques di Hermès.
Il progetto di riqualificazione
Se le camere da letto offrono comfort unici, la spa mette a disposizione trattamenti firmati Codage. La struttura ospita anche una piscina lunga 20 metri, un fitness club e 122 opere d’arte contemporanea, ognuna associata a un QR code che consente di scoprirne le peculiarità e la visione dell’autore. Il ristorante Bonnie, poi, è la ciliegina sulla torta, grazie a un personale selezionato e capace, in grado di rendere l’esperienza perfetta. So/Paris è uno dei progetti nati in seguito al lungo processo di riqualificazione del quartiere del Marais e, più in particolare, di un grande edificio modernista con una pianta a forma di H. Quest’ultimo, realizzato verso la metà degli anni ’60, ospitava dozzine di uffici urbanistici e amministrativi. Il progetto di riqualificazione, affidato al genio dell’architetto David Chipperfield, include anche un ostello, l’edificio del mercato di Terroirs d’Avenir e la galleria fotografica Atlas.
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