Se avete intenzione di trascorrere un weekend ad Alberobello, non solo i trulli cattureranno la vostra attenzione, ma anche la storia custodita in ogni vicolo e l’atmosfera degna di un’antica fiaba.
Pubblicità
Tra le province pugliesi di Brindisi, Taranto e Bari, a nord dell’Alto Salento, si stende la splendida Valle d’Itria: si tratta di un’area che si presenterà ai vostri occhi con sinuose stradine costeggiate da muretti a secco, distese di vigneti e ulivi e poi borghi che spuntano qua e là con la loro intima bellezza. Tra questi c’è Alberobello, la cittadina dichiarata Patrimonio dell’UNESCO culla dei trulli, le tipiche costruzioni locali piccole, basse e con i tetti conici costruiti disponendo, in maniera concentrica, pietre grigie chiamate chiancarelle. Sulla superficie dei tetti spesso noterete dei simboli ancestrali, zodiacali e comunque legati ad antiche credenze pagane.
Passeggiando nel Rione Aia Piccola di Alberobello, scorgerete alcuni dei trulli più antichi: se ne contano circa 400, alcuni abitati e altri diventati negozi di souvenir. In questa zona della cittadina della Puglia si trovano il Museo dell’Olio e, all’interno dei trulli comunicanti di Casa Pezzallo, il Museo del Territorio dedicato alle tradizioni, al folklore e alla storia di Alberobello.
Dopo aver visitato le suppellettili e il mobilio originale del Trullo Sovrano risalente al 1797, con cupola alta circa 14 m a dominare ben 12 coni, raggiungete l’antichissimo Rione Monti dove, tra 1 migliaio di trulli, spiccano i Trulli Siamesi. Si tratta di una costruzione con due ingressi separati ma con un unico tetto: la leggenda locale narra che i differenti ingressi siano legati a una faida tra fratelli a causa di una fanciulla.
Dal Belvedere Santa Lucia, che potrete raggiungere dalla piazzetta San Girolamo D’Acquaviva d’Aragona, godrete della vista in assoluto più bella su tutta Alberobello, soprattutto al tramonto con la luce aranciata posata sui tetti dei trulli.
Da qui potrete anche distinguere la chiesa a trullo di S.Antonio da Padova risalente all’inizo del ‘900 e soprattutto i due campanili della Basilica Santuario dei SS. Medici, la quale custodisce anche le sacre reliquie dei santi Damiano e Cosma. Questa chiesa pontificia, edificata nel XIX secolo, presenta uno stile neoclassico all’esterno, mentre all’interno a colpirvi maggiormente saranno i bellissimi affreschi del martirio e dell’ascesa nei Cieli dei due santi.
Pubblicità
Registrati per ricevere la nostra Newsletter
ISCRIVITI ORA ISCRIVITI ORALa funzione I MIEI PREFERITI è disponibile solo per gli utenti registrati. Accedi al tuo account o creane uno gratuito.
accedere all'area privata