Il toro di Wall Street ha una storia incredibile. L’opera è stata posizionata furtivamente da un artista di origini siciliane e adesso rappresenta un punto di riferimento per turisti e curiosi provenienti da tutto il mondo.
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Il toro e la borsa americana
Cosa accomuna l’immagine del toro alla borsa americana? Se vi siete recati nella Grande Mela avete sicuramente ammirato i grattacieli altissimi e le insegne luminose. Una visita di fronte alla sede della borsa è comunque un grande classico, anche per cercare di captare il fascino della frenesia, dei guadagni, dell’economia mondiale che viene modificata in questo luogo che per certi versi è perfino misterioso.
Ma c’è un’icona ancor più leggendaria che si trova nella piazza a Bowling Green, proprio a pochi passi dalla sede di Wall Street. Si tratta di un toro gigantesco in bronzo, una statua maestosa che presenta un atteggiamento aggressivo. Il nome esatto dell’opera d’arte infatti è Charging Bull, che significa toro all’attacco.
Cosa rappresenta il toro
Per gli americani l’installazione simboleggia prima di tutto l’ascesa dei mercati, la potenza che possono avere i movimenti finanziari e la tendenza ad essere forti, proprio utilizzando lo strumento dell’economia. Non a caso il toro è stato oggetto di numerose riprese che sono state poi montate all’interno di film di successo e documentari. Questa però è una leggenda che in realtà non ha niente a che vedere con il vero significato del Charging Bull poiché il toro è stato posizionato furtivamente, come succede nella cosiddetta guerrilla art.
Il blitz per l’installazione del toro
Una mattina del mese di dicembre del 1989 la borsa di Wall Street si sveglia con questo regalo inaspettato. Ancora non lo sa nessuno ma l’artista è un italiano che si chiama Arturo di Modica e che ha origini siciliane. I ben 4 mila chilogrammi di peso, i 4 metri di altezza e i 5 metri di lunghezza sono proporzioni mastodontiche per immaginare un blitz fatto praticamente in modo illegale benché senza alcuna cattiva intenzione.
Inizialmente i residenti avevano pensato a un’opera commissionata direttamente dalle istituzioni ma non era così. Tra un turno e l’altro di guardia, negli otto minuti in cui la sorveglianza non era presente, un autocarro munito di piattaforma aveva piazzato il toro. In seguito la gente se n’è innamorata e quando è stato rimosso ci sono state molte proteste. Alla fine si è deciso di mantenere la collocazione dell’opera, spostandola però a Bowling Green dove ancora oggi si recano i turisti che toccano l’animale ritenendo perfino che porti fortuna.
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