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Riga, la sobria città di taverne medioevali, musica folk, e fucili d’assalto AK-47.

Esperienza

Il bus sfrecciava sulla strada, mentre fuori dal finestrino le campagne estoni facevano spazio a quelle lettoni. Gli alberi passavano veloci alla nostra vista, mentre il cielo grigio e titubante rimbombava in lontananza. Mi sono sempre piaciuti i bus, o almeno, i viaggi on the road. Che sia anche su macchina, su treno, dietro un pick up, in moto o a piedi.
Adoro l’idea di percorrere una strada, consumando le ruote sull’asfalto ghiacciato o rovente. Circondandomi di mille piccoli particolari che rendono ogni singolo viaggio unico.
L’odore del cibo che la mamma tira fuori dalla borsa per sfamare suo figlio.
Il rumore del signore affianco che dorme russando come un trattore degli anni sessanta.
Le macchine che sfrecciano sulla sinistra, mentre alla tua destra si apre un mondo sempre diverso, attimo dopo attimo. Una casa, un campo, una galleria, una collina.
E poi non mi sta benissimo sto fatto di bucare il cielo con un aeroplano, non che abbia paura di volare, ma prendendo l’aereo si perdono parecchie sensazioni del viaggio.
La velocità ammazza il romanticismo. L’aereo fa lo stesso con l’esperienza del viaggio.
Sullo schermo Star Wars intratteneva Brama, facendomi cadere l’occhio ogni tanto ad osservare quelle famose guerre stellari. Tra un tè caldo e un BB-8 arriviamo a Riga.
La città come cartolina di benvenuto dal finestrino si presenta verde e pulita, e dopo più di quattro ore di viaggio arriviamo alla stazione dei bus. Una volta scesi, andiamo subito alla ricerca del nostro ostello dal magnifico nome: “The Naughty Squirrel”. Tradotto, “Lo scoiattolo birbante”.
Ci sarà da divertirsi.
Lo troviamo subito e ad accoglierci c’è una dolce signorina bionda che come benvenuto ci offre un bicchiere di un superalcolico orripilante originario del luogo, nonostante fossero le 6 del pomeriggio.
Facciamo il check-in e lasciamo gli zaini in camerata.
L’ostello è bellissimo. Coloratissimo e grande.
Mentre arrivavamo in città avevamo visto dei piccoli canali dove poter andare in canoa, e in reception ci era caduto l’occhio su un tour notturno in kayak proprio in quei canali.
Con Brama discutiamo se farlo o no, e alla fine la curiosità prevalse e decidiamo di segnarci per questa stessa sera.
Usciamo a mangiare qualcosa, facendoci consigliare un ristorante dalla receptionist bionda. Ci dice di andare all’Ala, un ristorante tipico che costa poco e si mangia bene.
Attraversiamo tutta la città vecchia, fino a trovarci di fronte al ristorante. Da fuori sembra un normalissimo bar, ma una volta scese le scale la location si mostra in tutto il suo splendore.

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Una taverna medioevale con musica folk dal vivo. Ordiniamo da bere e da mangiare. Gli archi di mattoni sprigionano storia, mentre la band continua suonare bellissima musica. Finiamo le nostre polpette, e le nostre birre artigianali e ci dirigiamo verso la chiesa di San Pietro, dove c’è il ritrovo con la guida per il nostro tour con i Kayak per i canali di Riga.

Con noi ci sono altre persone di altri ostelli. La guida, non sembra una persona molto normale, ma vabbè. Noi saliamo in macchina con lui che ci porta fuori dalla città vecchia. Una volta arrivati al centro sportivo, ci spiega tutte le cose noiosissime che si spiega quando c’è da fare qualcosa di diverso da camminare seguendo una persona. Per esempio, come pagaiare. Vabbè, dopo mezz’ora di spiegazioni finalmente saliamo sui kayak. Ci aspettavamo una seratina tranquilla, invece si è rivelata un vero massacro con più di due ore e mezza di pagaiate per il centro di Riga. Se non fosse stato per Brama e le sue cazzate, questo tour sarebbe stato davvero da suicidio. Torniamo al nostro ostello con una puzza di fiume addosso incredibile e tanta stanchezza.

Il giorno seguente, dopo esserci svegliati con calma, fatto colazione decidiamo di usufruire del servizio di shooting. Cioè, molto semplicemente di impugnare diverse tipologie di armi e sparare ad un bersaglio. La nostra guida Piers, un ragazzo scozzese che vive e lavora qui, ci porta assieme ad altri due ragazzi danesi in un seminterrato gestito da russi. Dopo aver scelto il tipo di armi da voler usare, ci portano in una stanza dove troviamo tutto ciò che un ragazzo della nostra età, che abbia avuto per un momento della sua vita Call Of Duty fra le mani, abbia sempre desiderato.

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Come bersaglio ci danno varie possibilità. Noi in vero stile sovietico decidiamo di fracassare il viso a James Bond. In un’ora ci divertiamo con pistole Glock, Magnum, passando a fucili a pompa fino al grande protagonista l’AK-47 russo. Una volta finito il gioco, Pier ci porta a bere una birra in un altro carino ostello, dopo di che lo salutiamo. Lo vedremo più tardi, dato che anche nel pubcrawl che faremo stanotte ci sarà lui a guidarci tra le vie di questa città.

Infatti la notte arriva svelta e aggressiva. Tempo che si fanno le 22 e siamo già pronti a fare il nostro Pubcrawl per i bar di Riga. Iniziamo subito forte in ostello, con una serie di liquori locali offerti dallo “Scoiattolo birbante”, poi ci decidiamo ad uscire e iniziamo a vagolare per le strade. Siamo un gruppo di una trentina di ragazzi di ogni nazionalità. Si chiacchiera, si ride ma soprattutto si beve. Entriamo in diversi pub, ma finalmente entriamo NEL PUB.

Un meraviglioso bar interamente arredato con armi. Ai muri ci sono delle vetrine con dentro ogni tipo di arma. Ovviamente scariche e impossibilitate a sparare. Quindi tra UZI, M16 della guerra del Vietnam, MG42 e ovviamente l’immancabile AK47, i maschietti hanno gli occhi luccicanti. Ad un certo punto, Brama, per scherzare chiede se hanno anche un bazooka, ed ecco che dal dietro del bancone esce un enorme bazooka.

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Il resto della notte passa tra birre e canti con un gruppo di ragazzi inglesi, con aneddoti che qui per motivi di privacy, e buon gusto non posso raccontare. Peccato. Domani il mio compagno di viaggio torna in patria per poi partire per il ricco medio-oriente per motivi lavorativi. Io, invece, continuerò questo viaggio per le strade baltiche dirigendomi a Vilnius, prossima tappa di questo viaggio.
Domani tornerò ad essere un viaggiatore solitario.

Il Bardo

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Ultima modifica 12 de Marzo de 2019

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