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Non potete perdervi la mappa del mondo coi titoli delle canzoni

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Trovate noiosa una fredda mappa geografica con i soliti nomi di paesi, montagne e fiumi? Ebbene ne esiste un’altra, vibrante al suono di migliaia di canzoni: è la “World Song Map”.

A vederla sembra una carta geografica stile anni 50, ma la sua particolarità è che mancano i nomi dei paesi, delle città e di ogni rilievo montuoso o corso d’acqua, in quanto ogni Stato è identificato da una canzone.
Questa idea geniale è venuta ad uno studio di design di Londra, il “Dorothy” che, con la creatività dei suoi designer, ha voluto offrire a tutti un nuovo modo di vedere il mondo, più aperto e privo di confini senza rinunciare ad un tocco di ironia e sarcasmo.
La mappa è acquistabile ad un prezzo di 25 sterline, a meno che non si voglia avere nella propria casa la versione deluxe che invece è in vendita a 35 sterline.

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La nostra Italia vede la bella Napoli rappresentata da una musica strumentale dal titolo “Moon over Naples” di Bert Kaempfert, quello stesso direttore d’orchestra che ha composto le famose “Strangers in the Night” e “A Swingin’ Safari”; “Vesuvius” è la psichedelica ballata di Sufjan Stevens scelta ovviamente per indicare il Vesuvio, il vulcano che ammalia e terrorizza la città campana.
E se Taormina la si può sentire sulla pelle sulle note di “Light of Taormina”, splendida ballata suonata dal chitarrista Mark Knopfler, Roma ha ben due canzoni: una del mitico Elvis Presley, “Heart of Roma”, e l’altra del gruppo rock alternativo Cud dal titolo “When in Rome, kill me”.


L’Europa di “Radio Free Europe”, dall’album d’esordio degli statunitensi REM, vede la Spagna indicata con la musica di Miles Davis “Sketches of Spain”, mentre la Francia e la Germania sono narrate rispettivamente con le canzoni “Tour de France” e “Autobahn”, entrambe dei Kraftwerk, la band tedesca precorritrice della musica elettronica.
La cosmopolita Londra vanta niente meno che i Clash con “London Calling”, una canzone di protesta il cui ritornello riprende la frase ripetuta durante il secondo conflitto mondiale.

E se New York si identifica nell’omonima canzone di Frank Sinatra, più ricercate sono le scelte fatte per l’Africa e l’Etiopia in particolare: per la prima si è ricorso alla colonna sonora “Afrika Shox” del film “Vanilla sky”, mentre per la seconda si è scelto Patti Smith con “Radio Ethiopia”, dedicata dalla cantante al suo poeta preferito Rimbaud, che amava profondamente questo paese africano.
Curiosa poi la scelta fatta per rappresentare la Libia: non essendoci una canzone con chiari riferimenti al paese, si è optato per “Land of Confusion” dei Genesis, nel cui video compaiono circa 80 burattini con le sembianze dei politici della terra nel 1986.
I Beatles compaiono con la provocatoria “Back in the U.S.S.R.” per indicare la Russia.
Non si poteva poi non ricorrere a “The Boss”, Bruce Springsteen, per indicare gli U.S.A. con “Born in U.S.A.” la canzone dell’orgoglio americano, ricca però di riferimenti alla guerra del Vietnam.
Il leggendario David Bowie dona alla Cina la “China Girl” scritta con Iggy Pop nel 1983.

 

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Ultima modifica 5 de Settembre de 2017

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