Una combinazione di avventura e romanticismo: la luna di miele in Nuova Zelanda di una coppia che ha percorso l’isola del Pacifico in bicicletta è un modo alternativo di viaggiare per i novelli sposi. Scoprite assieme a noi quest’avventura!
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Una luna di miele in Nuova Zelanda con tanto di bicicletta, zaino in spalla e sulle tracce di una antica civiltà? È così che una coppia di sposi dell’Oregon (USA) ha deciso di celebrare la cosiddetta “honeymoon”, lungo strade e sentieri poco battuti dell’isola del Pacifico: una sorta di fuga d’amore in un Paese ancora poco conosciuto da molti turisti occidentali e che ha permesso loro di vivere un’esperienza romantica ma a contatto con la natura.
Insomma, bando alle gettonatissime mete per i viaggi di nozze e via alla scoperta della Nuova Zelanda per due bikers oramai avvezzi al giro del mondo e che hanno deciso di coronare il giorno più bello della loro vita con quello che, a detta di entrambi, è stato “il viaggio dei sogni”.
La luna di miele in Nuova Zelanda on the road di Kevin e Shirine, la coppia di sposini statunitensi che si definiscono sul loro blog “Wandering Nomads”, i nomadi erranti, è durata ben tre mesi, durante i quali hanno seguito in bici il percorso “Aotearoa”, ovvero l’antico nome dato dai Māori alle due isole separate da uno stretto tratto di mare.
Se volete emulare questi due bikers, sappiate che sono partiti da nord, a Cape Reinga, e hanno attraversato per oltre 3000 km la Nuova Zelanda fino all’estremo sud, a Bluff, prediligendo stradine panoramiche, sentieri e persino alcuni corsi d’acqua: un’impresa non dissimile dal “Te Araroa Trail”, percorso parallelo che i più intraprendenti sono soliti affrontare a piedi nell’arco di oltre quattro mesi di cammino.
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Se state già pensando di copiare l’idea di Kevin e Shirine, tenete presente che, oltre alla bicicletta, i due coniugi hanno usato anche i packraft, piccoli gommoni ultraleggeri utili per affrontare brevi passaggi in acqua.
Abbandonando i tradizionali sentieri e grazie all’esperienza di bikers giramondo, la coppia americana ha allungato il tragitto, addentrandosi in territori impervi e ricorrendo anche all’ospitalità della popolazione locale.
E, quando i corsi d’acqua lo consentivano, hanno usato i packraft per lasciarsi trasportare dalla corrente e improvvisare le tappe del loro percorso. In questo modo, hanno ammirato località e scorci che altrimenti non avrebbero mai conosciuto durante il loro ”viaggio dei sogni”.
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