Edimburgo è la capitale della Scozia, la sede del famoso Festival Internazionale che si tiene ogni estate, la città dove nacquero, ad esempio, il filosofo David Hume, l’inventore Alexander Graham Bell, gli scrittori Arthur Conan Doyle, Robert Louis Stevenson e Walter Scott, l’attore Sean Connery. Ma Edimburgo è anche un luogo che attrae il mistero come pochi, e che alimenta, sempre come pochi, le leggende che lo circondano. Queste sono solo alcune delle sue affascinanti leggende…
Pubblicità
1- Il suonatore solitario di cornamusa del Castello di Edimburgo
Il Castello di Edimburgo, costruito su una roccia vulcanica, è fonte di ogni tipo di leggenda. La più conosciuta vede come protagonista il suonatore solitario di cornamusa (The Lone Piper) e nacque tanti secoli fa, quando si scoprì che gli antichi difensori del castello avevano scavato vari tunnel che lo collegavano segretamente con altre parti della città. Per sapere dove portavano questi tunnel, mandarono un giovane suonatore di cornamusa perché, con la sua musica, si potesse sapere la sua posizione dalla superficie. Tuttavia, la musica fece presto spazio al silenzio. Il giovane non fu più trovato. Da allora, c’è chi assicura di aver sentito il suono della cornamusa dalle profondità del castello come un lamento.
2- Annie, la bambina di Mary King’s Close
L’attuale vicolo cupo di Mary King’s Close era anticamente una frequentata via commerciale di Edimburgo. La devastante piaga della peste, che in passato troncò la vita di molti suoi cittadini, è la fonte della leggenda di Annie, una bambina che morì di peste e che, secondo la tradizione, continua a lamentarsi nella sua camera perché non ha più la sua bambola. Per questo, molti turisti regalano ogni tipo di giocattoli.
Pubblicità
3- Il ponte dei morti
Il North Bridge (Ponte del Nord) è conosciuto anche come Il ponte dei morti o Il ponte del diavolo, dopo la sua inquietante inaugurazione alla fine del XIX secolo. Fu allora che si decise che la prima persona che avrebbe attraversato il nuovo ponte doveva essere la persona più anziana di Edimburgo. E questa non era altro che una donna di 100 anni che, proprio la notte prima del gran giorno, morì. La paura si propagò rapidamente tra i cittadini, e per sedarla, si decise che il corpo senza vita della anziana signora avrebbe attraversato il ponte in una carrozza, dando la sensazione, con il trucco e i vestiti, che fosse viva. I cittadini si resero conto di quello che stava succedendo e non passò molto tempo che soprannominarono quel ponte Il ponte dei morti.
4- Deacon Brodie
Deacon Brodie era un uomo d’affari che lavorava nella Edimburgo della fine del secolo XVIII come ebanista e fabbro. La cosa brutta era che durante le notte usava la sua abilità per aprire le porte, con l’obiettivo di entrare a rubare nelle case dei suoi clienti. Brodie, del quale si racconta che servì da ispirazione a Robert Louise Stevenson per scrivere L’isola del tesoro, fu imprigionato e condannato a morire sulla forca. Per qualcuno, Brodie morì nel 1788 sulla forca che lui stesso aveva disegnato l’anno prima; per altri, invece, Brodie corruppe il suo boia e, dopo essere scampato alla morte, fu visto a Parigi.
5- Il fantasma di MacKenzie
Il cimitero di Greyfriars è una miniera d’oro per le leggende di Edimburgo. Alcune sono commoventi, come quella del cane Bobby, che vegliò la tomba del suo padrone fino alla morte. Altre, invece, sono più spaventose, come quella del fantasma Mackenzie. William Mackenzie fu un avvocato responsabile delle sentenze di molti covenanters (membri di un movimento religioso) nel XVII secolo. Più di tre secoli dopo, nel 1999, un vagabondo si rifugiò nel suo mausoleo nel cimitero di Greyfriars e, a partire da allora, sono successi fenomeni paranormali tra i visitatori del cimitero: svenimenti, rumori strani, tagli e strane allucinazioni. Questo, almeno, è quello che racconta la leggenda.
Registrati per ricevere la nostra Newsletter
ISCRIVITI ORA ISCRIVITI ORALa funzione I MIEI PREFERITI è disponibile solo per gli utenti registrati. Accedi al tuo account o creane uno gratuito.
accedere all'area privata