Un coccodrillo che minaccia i bagnanti del litorale romano? Malgrado la voce sembri abbastanza fantasiosa, riassume esattamente ciò che pensano alcuni abitanti della zona, i quali avrebbero visto un anfibio di grosse dimensioni aggirarsi nei dintorni di Maccarese. Volete saperne di più?
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La voce ha cominciato a spargersi poco prima della metà di luglio, quando alcuni residenti avrebbero avvistato quello che potrebbe essere un coccodrillo, un grosso varano o un iguana. Da inizio estate nell’area circostante il comune di Maccarese, presso i canali di scolo tra Via delle Tamerici e Via Campo Salino, sta facendosi largo una voce inquietante, alimentata da diverse testimonianze che parlano della presenza di un anfibio lungo almeno un paio di metri.
Gli avvistamenti, effettuati da alcuni residenti ed agricoltori della zona, hanno avuto luogo durante le prime ore del giorno, quando l’animale sarebbe libero di muoversi quasi indisturbato.
Finora non è stato possibile effettuare alcun riscontro oggettivo, sebbene le segnalazioni continuino a rincorrersi. Della strana circostanza sono stati informati anche i carabinieri e il corpo forestale di Fregene, i quali hanno avviato le necessarie verifiche, tese a far luce su un evento che da settimane sta tenendo col fiato sospeso migliaia di persone.
Il misterioso coccodrillo ha raggiunto anche le pagine dei quotidiani locali e dei social network, alimentando incredulità ed ironia. Nel frattempo, il WWF, che gestisce le Oasi del litorale romano, ha affermato di non aver ricevuto alcuna segnalazione in merito. Il sito web dell’Oasi ha fatto sapere che non sarebbe la prima volta che si verifica un fatto del genere, considerato che non manca chi si diverte ad abbandonare animali esotici in natura.
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L’epicentro degli avvistamenti è situato all’interno della frazione di Maccarese, piccolo abitato alle porte di Fiumicino. Maccarese è attraversato dal fiume Arrone e dista soli 15 chilometri da Fiumicino e 35 da Roma .
Foto: Fiumicino Online
L’oasi naturale Vasche di Maccarese ospita una ricca avifauna acquatica, occupa circa 33 ettari di superficie ed è caratterizzata dalla presenza di cinque grandi vasche artificiali. Realizzate nel 1970 a scopo venatorio, queste vasche furono presto riconvertite e destinate alla pratica dell’acquacoltura.
Lo scarso successo della nuova destinazione d’uso favorì l’abbandono di queste vasche, evento che col passare del tempo ha permesso lo sviluppo di una flora e una fauna particolarmente ricche.
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