Molte persone amano viaggiare. Ma in molti altri soggetti lasciare la casa o affrontare realtà e popoli sconosciuti, scatena quello che è noto come lo stress del viaggiatore.
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La sensibilità di alcuni viaggiatori in alcuni casi è talmente alta che questi, messi alla prova, rimangono davvero shockati: ad esempio davanti alla strabiliante bellezza di Firenze (la nota “Sindrome di Stendhal”), oppure in India dove non si sviluppa la tanto sperata spiritualità a causa della povertà e della sporcizia dilagante.
Spesso durante il viaggio, lo stress porta il viaggiatore in un tale stato di ansia da chiudersi in se stesso concentrandosi sulle proprie paure: disturbarlo significa in alcuni casi ricevere reazioni rabbiose tali da mettere in pericolo l’incolumità ed il benessere degli altri.
Spesso durante i viaggi in aereo o in treno, durante i quali la nostra incolumità fisica dipende dalla prudenza altrui, si scatena nella mente del viaggiatore una confusione e una inquietudine che può sfociare addirittura in deliri e allucinazioni.
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La mancanza di appetito colpisce il viaggiatore incerto sulla qualità e sulla provenienza dei cibi del luogo in cui si trova. Miracolosamente tornato a casa, ritrova la fame di un leone.
Lo stress in molti casi non cancella la voglia di partire. Proprio per questo molti hanno la pericolosa tendenza a prenotare solo all’ultimo per paura che succeda qualcosa come la cancellazione dei voli o del treno.
Tra i sintomi principi dello stress del viaggiatore c’è la difficoltà di addormentarsi il giorno prima della partenza: la mente si affolla infatti di pensieri legati sopratutto all’ansia e alla paura di dimenticare qualcosa.
Un altro sintomo dello stress del viaggiatore è la necessità appena giunti a destinazione, di conoscere il più vicino ospedale o guardia medica: il viaggiatore stressato pensa alla possibilità che gli capiti qualcosa di brutto e si comporta di conseguenza.
In questo caso si teme non il viaggio in sè, ma il mezzo di trasporto: si ha infatti paura del treno, dei viaggi in macchina ma sopratutto paura di volare e di staccarsi dal sicuro suolo.
Uno dei sintomi fisici più diffusi è la dissenteria, che costringe il viaggiatore a stare chiuso in camera a curarsi. Così come assai frequenti sono forti emicranie o tachicardie che allarmano oltre misura i viaggiatore e non solo.
Il soggetto stressato che si appresta a partire tende a riempire più del dovuto la propria valigia: teme infatti che ciò che sceglierà di non portare probabilmente gli servirà durante il suo soggiorno.
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