Il nostro pianeta ci ha regalato posti di straordinaria bellezza, toccasana per la mente ed il corpo, ma sono anche i luoghi più letali del pianeta, che mettono a repentaglio la salute di chiunque li attraversi.
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È la famosa Valle della Morte, situata tra il Nevada e la California: nel cuore della distesa salata del Badwater la temperatura può raggiungere i 56°. Non restate mai senza acqua per più di 14 ore se non volete rischiare la vita.
Recarsi sull’isola di Sumatra può essere fatale essendo questo vulcano in attività continuativa dal 2010. I villaggi circostanti sono ricoperti di lava e nell’ultima eruzione i lapilli e i gas sono stati scagliati a 2500 mt di altezza.
Nella penisola siberiana della Kamchatka si trova la Valle della Morte russa. Nessuna forma di vita resiste in questo sinistro deserto e voi stessi rischiereste di ammalarvi, forse a causa dei gas dalla vicina Valle dei Geyser.
Sarebbe fiabesco per il suo colore rosato, se non fosse per l’alta concentrazione di acido solfidrico: questo lago della Tanzania, dall’odore nauseabondo, pietrifica le forme animali che osano sfiorarne le acque.
Se amate i serpenti, volate in Brasile sulla Iha Da Queimada Grande. Pensateci bene, visto che sull’isola vi sono almeno 4000 esemplari, tra i quali i letali bothropos, il cui veleno uccide in una sola ora.
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Tra i luoghi letali da evitare c’è questo monte del New Hampshire dove, nonostante i suoi soli 1917 mt di altezza, le nevi sono copiose, la temperatura sfiora i -40° e i venti sono arrivati a soffiare a 327 km/h.
Questa area protetta in Bolivia sembra un paradiso terrestre. Ma attenti, perché ogni forma di vita risulta velenosa e pericolosamente letale. Pochi sono i biologi che sono tornati una seconda volta per completare le loro ricerche.
Dall’incidente nucleare del maggio del 1986, questa città situata in Ucraina è off-limits e ogni cosa è rimasta com’era 30 anni fa, dalle tavole imbandite ai giocattoli abbandonati: tutto è contaminato da radiazioni, dal suolo agli alberi che hanno mutato colore.
È una strada dissestata che, tra ripidi tornanti e senza alcuna protezione, percorre un dislivello di 3000 mt di altezza, collegando La Paz a Coroico. Si contano centinaia di vittime all’anno.
È la “foresta dei suicidi”, alle falde del monte Fuji in Giappone. Inoltratevi tra la soffocante vegetazione di questo bosco dove è facile perdersi irrimediabilmente, in un silenzio assordante.
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