Cesare Pavese, nasce a Santo Stefano Belbo, in provincia di Cuneo, nel 1908 e seppure trascorrerà gran parte della sua vita a Torino, mantiene un forte e indissolubile legame con le Langhe, contaminazione che emerge in tutte le sue opere.
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Nei suoi racconti troviamo chiari riferimenti alle sue amate colline, ricche di cultura, di colori, sudore e vigneti ricolmi di pregiate uve, in cui si intrecciano storie contadine, straordinaria testimonianza di interazione tra uomo e ambiente naturale.
Il territorio della Langhe, insieme alla zona del Roero e del Monferrato è stato riconosciuto nel 2014, Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Ecco alcuni consigli per chi desidera scoprire queste terre meravigliose e fare un tour sulle tracce di Cesare Pavese, per addentrarsi in questo paesaggio culturale intrinseco di storie e racconti popolari.
Prima tappa, Santo Stefano Belbo, paese nativo dello scrittore, il cui sinuoso paesaggio collinare disegnato da vigneti, rive e colline e il caratteristico borgo rievocano i suoi romanzi e i suoi versi. Assolutamente da non perdere la visita alla Fondazione a lui dedicata e la casa in cui nacque.
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L’itinerario sulle tracce di Cesare Pavese continua verso Moncucco, sulla collina amata dallo scrittore in cui la vista a 360 gradi sul paesaggio è davvero mozzafiato, luogo simbolo della poesia ‘I mari del Sud’.
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Poi si prosegue, costeggiando il fiume Belbo, in direzione Cossano Belbo, borgo in cui è stato ambientato la ‘Luna e i falò’, in cui troviamo la fontana dello Scorrone e la chiesa della Madonna della Rovere, da cui si apre una straordinaria panoramica sulle Langhe.
Per concludere, si prosegue per una visita al paese di Castino, per godere di un’eccezionale punto d’osservazione della Valle del Belbo ed immergersi nelle ambientazioni pavesiane. Assolutamente da appuntarselo come prossimo week end fuori porta, un tour nella Langhe sulle tracce di Cesare Pavese, alla scoperta di un territorio unico e sorprendente, magari verso la fine dell’estate – inizio autunno, stagione ideale per respirarne meglio la poesia, contemplare la bellezza dei suoi paesaggi collinari solcati da vigneti, scoprirne i tesori, assaporarne le delizie gastronomiche e addentrarsi nella cultura del vino.
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