Se cercate un luogo incontaminato dove la natura regna sovrana, sappiate che sull’isola di Montecristo, riaprono le prenotazioni per visitare l’isola selvaggia, parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
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Il romanzo di Alexandre Dumas “Il conte di Montecristo” narrava di un tesoro nascosto in questo paradiso sperduto del Mar Tirreno: certamente il successo letterario ha contribuito a rendere celebre questa isola, parte del territorio comunale di Portoferraio, in provincia di Livorno, in Toscana.
Montecristo però ha una bellezza remota che va ben oltre gli echi letterari: è un’oasi protetta biogenetica, ricca di macchia mediterranea, specie vegetali endemiche, tra le quali numerose specie di orchidee. È popolata da animali come la capra selvatica con le corna ricurve, mentre il mare che la circonda è abitato da balenottere comuni e dallo zifio, un cetaceo che somiglia moltissimo al delfino: non fatevi mancare un tour in barca per incontrare, con un po’ di fortuna, questi straordinari esemplari marini.
Al fine di preservare questo prezioso, quanto fragile, ecosistema, ricordate che non potete recarvi sull’isola liberamente, magari facendo il bagno nelle acque cristalline dell’isola. I tour sono guidati e i vari accessi sono gestiti dal Comando del Corpo Forestale dello Stato, che ha sede a Follonica.
Avete a disposizione tre tipologie di tour, della durata di circa 3-4 ore: tutti vi portano alla scoperta dei luoghi simbolo di Montecristo, a partire da Cala Maestra. Si tratta di una spiaggia di ciottoli e sabbia che, di fatto, rappresenta l’unico approdo dell’isola: a due passi dalla caletta sorge Villa Watson-Taylor, dal nome dello scozzese che nel 1860 giunse a Montecristo realizzandovi un giardino esotico. L’edificio, dove risiede il guardiano dell’isola e la sua famiglia, ospita un Museo Naturalistico dove potrete ammirare minerali ed esemplari di flora locale.
Da Cala Maestra parte una mulattiera, punteggiata dai resti di antichi mulini, che vi porterà al Monastero di San Mamiliano, sito a 320 m. di altezza: è stato costruito nel ‘600 sui resti di un tempio pagano dedicato a Giove e comprende anche la grotta dove, secondo la tradizione cristiana, il santo protettore dei naviganti sconfisse il drago. Sul luogo dell’uccisione sgorgò una fonte, citata dal Portolano, un manuale di navigazione del 1450.
Il punto più alto dell’isola è il forte eretto dagli Appiani sul Monte Fortezza, situato infatti a 645 m. di altezza.
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