Cascate d’Islanda #5: Svartifoss, la cascata nera che cade tra rocce vulcaniche.

Di questa serie di sette cascate, Svartifoss sicuramente è la meno conosciuta di tutte. Forse è proprio per questo che la reputo la mia preferita di tutta l’Islanda. Sarà l’ambiente o la privacy che ha, ma quando vidi questa cascata per la prima volta me ne innamorai subito.

Svartifoss si trova nel parco nazionale di Skaftafell, parco che comprende una parte dell’impressionante ghiacciaio Vatnajökull.

Viene chiamata la cascata nera a causa dell’incredibile ambiente che la circonda. Un anfiteatro di colonne di basalto squadrate che sembrano intagliate a mano dall’essere umano, ma invece questa geometria non è nient’altro che il frutto di milioni di anni di acqua e vento.

Questo luogo è poco frequentato per due ovvi motivi. Il primo è che è fuori dai giri turistici dei classici operatori turistici islandesi e secondo perchè bisogna fare dai 30 ai 45 minuti di cammino per raggiungerla. Ma vi posso assicurare, che la fatica fatta ne varrà la pena

Quando la raggiunsi il tempo era clemente, il che significa che non pioveva (cosa davvero rara).

Il sentiero che ti porta alla cascata è molto bello,  pieno di luoghi con un bel panorama. Si attraversano fiumi, si è nel mezzo di distese di muschio verde e morbido che sembra di stare in una terra abitata da elfi e gnomi (leggenda vuole che in Islanda esistano), e poi il silenzio.

Non me lo scorderò mai quel silenzio, che viene solo accompagnato dal rumore dell’acqua del ruscello che corre e il rumore, in lontananza di Svartifoss.

E poi quando arrivi te la trovi davanti, in tutto il suo stupore.

E sei solo tu, il tuo compagno di viaggio e la natura più incontaminata.

Tu in questa grotta nera, con accenno di muschio giallastro qua e là. E nel mezzo questo violento getto d’acqua che cade da oltre venti metri creando la sinfonia dell’acqua che si libera

La sinfonia di questa terra piena di luoghi mozzafiato che ti fa venir voglia di venirci ad abitare.

La sinfonia di madre natura, in tutta la sua purezza.

Fonte: Toscani Viaggiatori – Youtube

Il Bardo

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