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Cascate d’Islanda #2: Skógafoss, la sua potenza che non eguaglia la sua bellezza.

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Sicuramente la strada che attraversa la costa sud islandese è una dei migliori tragitti in quanto a bellezza di panorami. Partendo da Reykjavík e seguendo la Hringvegur in direzione est si possono ammirare luoghi mozzafiato. Lingue di ghiaccio, praterie infinite, spiagge nere e ovviamente cascate. Le più famose e più fotografate della costa sud sono Skógafoss e Seljalandsfoss. Oggi vi parlerò della prima. Della imponente Skógafoss.
La prima volta che arrivai ai piedi di questo infinito getto d’acqua diluviava come solo il cielo islandese sa fare.
C’erano pochi turisti e la cascata sembrava più arrabbiata del solito. Il silenzio attorno ad essa esaltava all’ennesima potenza il boato dello schianto dopo la caduta di 60 metri. Non c’erano giochi di luce, ma sembrava che la natura si stesse concentrando solo lì, in quel luogo e in quel determinato momento. Sulla collina alla destra c’è una scala che ti porta a vedere il salto della cascata da dove arriva il fiume (Skógaá, da qui il nome della cascata) facendoti rendere davvero conto della immensa potenza di questa forza della natura. Oltre a questo spettacolo, nei prati nelle vicinanze c’erano centinaia e centinaia di pecore che pascolavano. Strana cosa quella che vidi quel giorno in cima a Skógafoss. Una povera, cretina, pecora scivolò giù dalla collina iniziando a rotolare come un pallone da calcio.
Animalisti di tutto il mondo non preoccupatevi, una volta arrivata a valle l’ho vista zompettare, sicuramente un po’ acciaccata, per cercare ciuffi d’erba da mangiare.

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cascate

La seconda volta che io e Skógafoss ci incrociammo il cielo splendeva e questo faceva sorgere un meraviglioso arcobaleno. Anche questa volta sui prati c’erano immensi greggi di pecore, però questa volta nessun tentato suicidio.
Il sole, le pecore, e l’arcobaleno ovviamente attiravano i turisti, che riempivano il parcheggio con macchine sporche e schiamazzi. In questo parcheggio incontrai una guida, e dopo due chiacchiere veloci mi raccontò la storia di Skógafoss.
Secondo una leggenda, il primo vichingo ad essersi stabilito nella zona, Þrasi Þórólfsson, nascose un tesoro dietro la cascata. Si dice che quando il sole colpisce coi suoi raggi l’acqua, sia possibile vedere le monete luccicare. Un’altra leggenda su Skógafoss, è quella che si dice abbia anche un potere magico: chiunque si bagni nelle sue acque potrà ritrovare un oggetto perduto e a lungo cercato.

Fonte: Wouter Hoonakker | WouterMediaYoutube

Quindi se sarete nelle vicinanze, provate a vedere se oltre al meraviglioso arcobaleno vedere delle monete riflettenti, e se siete davvero dei temerari bagnatevi nelle sue ghiacciate acque per ritrovare qualcosa (o qualcuno) che avete perso.

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Ultima modifica 22 de Febbraio de 2017

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