Le grotte di Ellora e il Tempio di Kailasa sono parte di un complesso rupestre unico al mondo, visitato da migliaia di persone ogni anno.
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L’area si trova nel centro dell’India, nella regione di Ellora ed è una delle mete più visitate del Paese. Il complesso rupestre si estende per circa due chilometri, articolandosi in più di trenta grotte con tracce di attività umana di escavazione e costruzione.
Ogni antro è un luogo sacro che poteva essere destinato al culto o accessoriato per ospitare i monaci che qui risiedevano. La sua ricchezza che culmina nel Tempio di Kailasa, è dovuta al fatto che questo luogo sia stato il punto d’incontro, durante i secoli, di diverse religioni, tra le quali il Giainismo, il Buddismo ed il Brahmanesimo.
Ogni sacerdote che occupava queste grotte assieme ai propri discepoli, aggiungeva qualcosa di nuovo ed edificava nuovi templi. Visitando oggi il luogo si potrà avere un quadro completo dei modi in cui le diverse culture si siano espresse attraverso sculture, decorazioni e complesse architetture.
La sedicesima grotta è quella che ospita il Tempio di Kailasa, uno dei monumenti più antichi tra quelli scavati nella roccia La sua particolarità sta nel fatto che il santuario si erge di fronte al massiccio, ma che un tempo era parte di esso: il monumento è stato interamente ricavato in un unico blocco di basalto, lavorato in modo da creare una struttura cava all’interno e non legata alla montagna.
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E’ stato realizzato lavorando dall’alto verso il basso, al contrario di come si costruisce un moderno edificio eretto ex-novo. Nonostante l’imponenza della struttura, la sua realizzazione sembra sia durata solamente un quarto di secolo. Per ricavare un tempio del genere sono state impiegate maestranze particolarmente abili nell’arte della scultura e della rifinitura; si può solo immaginare quanti siano stati gli operai che hanno lavorato alla sua escavazione.
Il Tempio di Kailasa sarebbe stato costruito nell’VIII secolo d.C. e fu dedicato a Shiva, famosa divinità induista. Il complesso si articola in un cortile semicircolare, al cui centro si trova un pilastro finemente scolpito e cesellato con motivi vegetali e animali: era questo il primo simbolo che accoglieva i pellegrini al loro arrivo.
Superando il giardino ci si trova di fronte il porticato, la cui ricchezza e maestosità lasciava senza fiato. Alto tre piani, era decorato da dieci grandi blocchi su cui furono scolpite le sembianze delle divinità più importanti, mentre intorno si trovano nicchie, decorazioni, fregi e metope con simboli vari. Ciò che rende il tempio una delle opere uniche nel suo genere è il perfetto stato di conservazione in cui si trova il millenario complesso.
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